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14 dicembre 2015

Il campo di concentramento di Vittoria

La Sicilia nella Grandeguerra tra disagi e misericordia allo straniero



Babbo, oggi ho pensato a te, più degli altri giorni; domani è il giorno della mia nascita. Sono convalescente in un ospedaletto; debole, e mi son sentito un mucchio di dolcezza primaverile nell’anima, oggi.
È quasi un anno di guerra, e faran due che son soldato; un anno di guerra varia, zingara, ardita qual’è quella dei bombardieri. Presto tornerò in prima linea, presto riprenderò il mio posto, dove più che rettorica, mi guida la verità e la forza dei tuoi insegnamenti. Mi guida la volontà, il sapere che oggi è la parola “ITALIA” per la gioventù; ciò che domani sarà la NAZIONE NOSTRA per tutti
[1].


Luciano Nicastro