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20 luglio 2016

Nella Prima guerra mondiale i militi della Croce rossa: Inter arma caritas

A 150 anni dalla costituzione il collocamento in congedo


Da un’idea di metà Ottocento nata da Henry Dunant sui campi di battaglia nel suolo italiano, di inviare un corpo di infermieri volontari in ausilio agli eserciti in guerra, da cui la frase Tutti fratelli, la “Società ginevrina di utilità pubblica” diede l’incarico al generale Guillaume-Henri Dufour – l’Helvetiorum Dux – di presiedere un comitato le cui finalità fossero di realizzare, in tempo di pace, una struttura formata da volontari zelanti, vocati e bene qualificati per il soccorso dei feriti in guerra. Questi, insieme con Gustave Moynier, Henry Dunant, Louis Appia e Theodore Maunoir promossero nel corso del 1863 i lavori permanenti per giungere al 26 ottobre, in cui fu inaugurato il “Congresso internazionale di soccorso ai militari feriti”, che alle valutazioni dei Plenipotenziari, tranne la Russia che ammise delle riserve e l’Austria e la Sassonia che si rifiutarono, come pure il governo romano di Pio IX, portò alla fondazione della Croce rossa il 22 agosto 1864. 

25 aprile 2016

Le radio libere e la stagione dei Centofiori


Una voce da Partinico per illustrare i problemi dei terremotati... Due collaboratori di Danilo Dolci, Franco Alasia e Pino Lombardo si sono chiusi nei locali del "Centro studi e iniziative"; hanno una radio di notevole potenza con la quale trasmettono notizie e documentari fonici sulle condizioni dei terremotati sui 98,5 mhz della modulazione di frequenza e sulla lunghezza d'onda di m 20.10 delle onde corte.
L’emittente può essere udita su tutto il territorio italiano e da molte località all’estero; a quanto hanno annunciato, la possono captare anche negli Stati Uniti. È questa la nuova forma di protesta escogitata per presentare all’opinione pubblica le condizioni delle genti delle valli del Belice, del Carboi e dello Jato dopo il tragico terremoto del 15 gennaio 1968 e dopo che sono passati inutilmente due anni senza l’avvio della promessa ricostruzione.


Giornale di Sicilia, 26 marzo, 1970

La comunicazione sociale, a differenza di com’è possibile viverla adesso, alla metà degli anni Sessanta, per la maggior parte delle persone nelle cittadine di provincia, era ancora legata alle piazze, ai caffè: principali luoghi di confronto e di scambio di opinioni fra amici e conoscenti. In quest’ambito, però, la conversazione si esternava solamente all’interno della cerchia degli ascoltatori presenti e maggiormente la domenica, perché il lavoro dell’epoca riempiva tutto l’arco settimanale e le masse di persone colloquiavano solo in piccoli gruppi, cerchie ristrette all’ambito lavorativo e familiare.