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29 settembre 2019

Dalla ABCD alla Purfina (11)

Dall'A.B.C.D. alla Purfina

Il passaggio dalla Permolio alla Purfina nella Roma degli anni Sessanta





Per la realizzazione del trasferimento della raffineria di via Portuense, nel 1957 fu costituita una nuova società la “Raffineria di Roma – RdR”, il cui capitale fu costituito per metà dalla Purfina e per l’altra metà dall’ANIC, compartecipata dell’ENI. 
   Indiscrezioni designarono a nord di Palo Laziale quale località dove individuare i terreni da “offrire” alla nuova realizzazione industriale, ampliata al punto di poter realizzare una raffinazione di circa 3.000.000 di tonnellate di petrolio grezzo l’anno e con una lavorazione a ciclo completo, a confronto alle 400.000 attuali. 

15 settembre 2019

Dalla ABCD alla Purfina (10)

Dall'A.B.C.D. alla Purfina

Il passaggio dalla Permolio alla Purfina nella Roma degli anni Sessanta





L’ingresso della “Purfina” negli stabilimenti di via Portuense fu annunciato dalle stampe locali alla fine del mese di luglio 1954, che riportarono oltre alla notizia anche nuovi licenziamenti di 65 operai e la contestuale assunzione a tempo determinato di 50 operai. Ancora non ci si capacitò, come mai un’azienda quale la Permolio, che produsse 340.000 tonnellate all’anno, ebbe bisogno di cedere le quote azionarie per il 70% a capitali stranieri e soprattutto, la questione poco chiara dei licenziamenti. Per placare i sindacati circolò la voce di subappalti, secondo un costume ormai usuale nel padronato dell’epoca, assegnati per lavori di manutenzione e ripulitura, anche della ciminiera. 

8 settembre 2019

Dalla ABCD alla Purfina (9)

Dall'A.B.C.D. alla Purfina

L’A.B.C.D. l’origine della raffineria di Roma che portò alla Permolio e gli aspetti sociali





Nella capitale, nella prima metà degli anni Cinquanta, c’erano ancora centinaia di famiglie che abitavano in baracche di legno con i tetti di latta ondulata o in tuguri indecorosi ricavati negli scantinati e negli antichi acquedotti romani, come già rilevato dal IX Censimento generale della popolazione del 4 novembre 1951. 
   Purtroppo, il fenomeno dell’urbanesimo del dopoguerra aveva ampliato la popolazione delle borgate periferiche di Roma: una metropoli spontanea.

   Disegnate da un volere governativo furono affidate all’Istituto fascista autonomo case popolari ‒ IFACP, che idealizzò numerose borgate, in conformità a quello che precedentemente e autonomamente furono le costruzioni rurali abusive; su terreni di speculazione di proprietari terrieri che vendettero a prezzi più alti a coloro che non poterono permettersi un’abitazione limitrofa al centro cittadino.

1 settembre 2019

Dalla ABCD alla Purfina (8)

Dall'A.B.C.D. alla Purfina

L’A.B.C.D. l’origine della raffineria di Roma che portò alla Permolio e gli aspetti sociali





Parlando sempre di “costume”, è possibile affermare che questo non avvenne certo per lo sviluppo della moda, che, a differenza, fu per l’Italia un’occasione di espansione d’oltralpe in questo decennio. I sarti divennero degli stilisti, attenti osservatori dei costumi societari ma, soprattutto, dei comportamenti, esaltati dalle attrici più in voga che l’industria del cinema pose in primo piano nei grandi schermi, sviluppando un’esplosione della creatività: una capacità tipica italiana. La moda cercò di seguire gli impulsi del popolo italiano, che con la voglia di vivere, sognare, sperimentare, ostentare, dimostrò una continua ricerca del benessere. Si accorciarono le gonne come pure i capelli, si ricorse ad abiti pratici e funzionali, al punto che alcune donne iniziarono a indossare anche i pantaloni.