A Ragusa fu indicato dalle autorità di dover versare all’ammasso novantamila quintali di grano dopo la mietitura dell’estate 1944 e, difatti, la quantità fu rispettata dai vari contadini e agrari del posto; come nel resto della provincia furono rispettate le disposizioni impartite, al punto che si rivelarono superiori a quanto fu ammassato nelle altre provincie siciliane.
Ciononostante, anche Ragusa fu travolta dalle miserie del 1944, come il resto della Sicilia: riduzioni delle razioni di pane da trecento a duecento grammi, continui aumenti dei prezzi di tutti i prodotti (anche a causa del danneggiamento delle strade extraurbane per via dei bombardamenti, che determinarono, peraltro, il mal funzionamento delle linee elettriche), sussidi non pagati alle famiglie bisognose, scioperi per aumenti salariali necessari per sopravvivere richiesti dagli operai dell’ABCD – principale industria di estrazione della roccia asfaltica – furono alcune delle cause.