Uno dei grandi scrittori italiani, anzi europei dell'Ottocento
Luigi Capuana parlò di Giovanni Verga come di «uno scrittore di un decennio», poiché, solo dopo la conversione al verismo egli si rivelò un autentico scrittore sperimentale. I racconti sul mondo contadino e popolare divennero – dopo la prima edizione di Nedda del 1874 – la fase di svolta verista e che avviarono al decennio successivo, in cui ci fu, appunto, la migliore produzione basata sui fatti “nudi e schietti”, che orientarono la ricerca letteraria dello scrittore siciliano.